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Avvolte nel sapiente drappeggio di paramenti rituali, le posture enfatiche di figure atteggiate all'estasi di un ripiegamento interiore , mimano il distacco ieratico del raccoglimento contemplativo, in cui Rossella Montagna, giunge a delineare la fisionomia universale di una naturale propensione spirituale connaturata all'umanità anche nel tempo storico globale dell'era ipertecnologica.
MARIA CLAUDIA SIMOTTI
Giornalista e Critico d’Arte – Roma